Archivi tag: classe terza

Trova verbo-nomi-aggettivi

Autore: maestro Luca Randazzo

Non è semplice dare un nome evocativo ad un tradizionale esercizio di analisi grammaticale, solo con la scusa che sia autocorrettivo e che usi le mollette. Tuttavia il fatto di poter “pescare” le striscioline, attaccare le mollette, arrotolare il filo ed avere la gratificazione della correzione immediata rende il lavoro più piacevole.

Il risultato alla fine è lo stesso ovviamente: saper trovare il verbo nella frase e poi i nomi e gli aggettivi qualificativi. Tuttavia la pensata del filo che si arrotola intorno alla molletta del nome corrispondente rende concreto il legame di concordanza nome-aggettivo. E questa mi sembra un’idea interessante.

Lo strumento è molto semplice. Da un lato è scritta una frase. Va letta attentamente per trovare il verbo. Questo va segnalato con la molletta rossa. In seguito vanno trovati i nomi (mollette blu). Infine si cercano eventuali aggettivi qualificativi e si “legano” al nome corrispondente con il filo di lana.

La correzione si trova sul retro.

Quanto dura?

Autore: maestro Luca Randazzo

Ecco qui il secondo strumento per operare sulla linea del tempo. Secondo me esso necessita di aver ben compreso come si posizionano gli eventi (vedi in proposito lo strumento EVENTI PALLINA). Tuttavia i bambini mi hanno dimostrato che le due capacità sono parzialmente indipendenti. C’era chi riesce meglio in una e chi nell’altra.

Questo strumento serve a decodificare la durata del tempo dalla lettura della linea.

Per i lavori di posizionamento delle periodizzazioni, delle fonti e degli eventi relative alle varie civiltà noi usiamo una striscia di carta sulla quale è rappresentata la cronologia storica completa (dal 3000 a.C. ai tempi di oggi). Ogni secolo è lungo 20 cm. Questo rende necessario srotolare la linea totale di 10 metri nel corridoio.

Ogni secolo è diviso in quarti, secondo la scansione di 25-50-75 anni. Di fatto, sono le durate delle generazioni, più o meno. Queste dimensioni permettono di apprezzare la durata della vita umana.

Lo strumento rappresenta una riproduzione in scala della nostra linea enorme, nella quale un quadretto rappresenta 25 anni e di conseguenza ogni 4 quadretti la durata risulta di un secolo. Lo strumento riporta una striscia colorata, che rappresenta un periodo storico immaginario (una periodizzazione di una civiltà, la permanenza di una caratteristica culturale o economica…). I bambini devono calcolare quanto tempo duri il periodo indicato con la striscia. Sul retro c’è la soluzione per l’autocorrezione.

Sembrerebbe ovvio: basta moltiplicare il numero di quadretti per 25 anni. Oppure contare 100 ogni 4 quadretti. Tuttavia per alcuni bambini non è così immediato. Diventare veloci in questo tipo di calcolo permette poi loro di muoversi con relativa rapidità sulla linea quando i periodi da immaginari diventano reali. Nella mia classe l’utilizzo sicuro di questo strumento serviva anche ad acquisite il brevetto di MISURATORE DEL TEMPO. Chi volesse saperne di più sui brevetti, consulti l’apposita pagina di questo blog.

Per aiutare i bambini che facevano più fatica ho anche creato, insieme a loro, dei rettangoli da 100, 50 e 25 anni delle dimensioni adatte alla linea grandissima (quella da srotolare nel corridoio). In questo modo possiamo effettuare il calcolo posizionando i rettangoli e sommando il tempo.

Di questo strumento non esiste digitalizzazione, e va quindi ricreato manualmente seguendo le istruzioni di quest’articolo. Spero siano abbastanza chiare!

Eventi pallina

Autore: maestro Luca Randazzo

La cronologia alla scuola primaria è sempre un grosso scoglio. Intanto comprende i numeri negativi (date Avanti Cristo), che loro non dominano. Inoltre richiede una capacità di frazionare il centinaio a occhio cosa che i bambini fanno fatica a mettere in atto. Dove metto il 1925… certo tra 1900 e 2000, “quanto” dopo il 1900?

Per i lavori di posizionamento delle periodizzazioni, delle fonti e degli eventi relative alle varie civiltà noi usiamo una striscia di carta sulla quale è rappresentata la cronologia storica completa (dal 3000 a.C. ai tempi di oggi). Ogni secolo è lungo 20 cm. Questo rende necessario srotolare la linea totale di 10 metri nel corridoio.

Ogni secolo è diviso in quarti, secondo la scansione di 25-50-75 anni. Di fatto, sono le durate delle generazioni, più o meno. Queste dimensioni permettono di apprezzare la durata della vita umana.

La prima attività di approccio a questa linea è stata la costruzione di rettangolini che fossero della lunghezza della vita della persona più anziana attualmente in vita che conoscevano, confrontata con la lunghezza della loro vita di bambini di 8 anni. Ma non è di questo che si deve parlare in questo articolo. Bensì di un’attività che mi ha permesso di farli esercitare nel posizionamento di eventi immaginari con precisione e sicurezza sulla linea del tempo.

Ho creato delle striscioline di carta. Sul fronte ho scritto tre date (con multipli di 25 anni all’interno di tre secoli) usando tre colori: rosso, verde e blu. Sul retro ho rappresentato una porzione di linea del tempo simile a quella grande.

I bambini posizionano la linea del tempo nel corridoio (tutte le scuole ne hanno uno lungo almeno 10 metri!). Poi cercano la zona che gli interessa e depositano tre palline colorate dell’abaco nei momenti corrispondenti a quelli indicati nell’esercizio. Sul retro trovano la soluzione.

Questo lavoro è impossibile da fare con la classe intera: troppo caos nel corridoio. E’ invece adatto al piano di lavoro, meglio in peertutoring. Con alcuni bambini, più in difficoltà, mi ci sono messo direttamente io nel piccolo gruppo. Tutti gli altri si sono arrangiati e hanno imparato con i compagni.

Io ho creato tre livelli di schede. Il primo aveva tutte le date nel Dopo Cristo. Il secondo le aveva nell’Avanti Cristo. Il terzo aveva le date a cavallo del primo secolo a.C. e il primo secolo d.C.

Questo strumento, unito con i numeri romani e la durata dei periodi (vedi strumento QUANDO DURA? )costituivano la prova del brevetto MISURATORE DEL TEMPO. Per un approfondimento sui brevetti, leggere le apposite pagine del nostro blog.

Purtroppo niente di questo è digitalizzato, ma realizzato su fogli a quadrettoni… per cui potete solo prendere ispirazione e costruirvi lo strumento seguendo le istruzioni che vi ho dato in questo articolo… sperando fossero chiare!

Mappamondo nella rete

Autore: maestro Luca Randazzo

Questo gioco/esercizio è nato da una proposta assembleare della nostra classe terza. O meglio, i bambini volevano imparare ad usare il mappamondo che avevamo in classe e hanno portato la questione in assemblea in questi termini: “Creiamo il brevetto mappamondo!”

E così, a seguito dell’approvazione della proposta, ci siamo messi a lavorare sui reticoli, sulle coordinate, sul coding. A margine di tutto questo, mi sono inventato un’attività che permettesse di esercitarsi a trovare i luoghi sul mappamondo e a capire di cosa si trattasse.

Per chi non avesse idea di cosa sia un brevetto, rimando alla sezione specifica del nostro blog. La mia classe ci ha lavorato molto, sia individualmente che in peer-tutoring (chi voleva raggiungere il brevetto si faceva aiutare da un compagno già brevettato). Alla fine si sono brevettati praticamente tutti.

Ah: la prova di brevetto era questa. Pesco tre carte e devo trovare i luoghi e dire cosa sono in meno di 5 minuti totali. Sfidante, no?

Il gioco è una “caccia al tesoro” dei luoghi attraverso le loro coordinate di latitudine e di longitudine. Io consiglio di far spostare prima i bambini lungo l’equatore (longitudine est/ovest) e poi scendere o salire di latitudine nord/sud. Infatti è più semplice per loro tenere il dito sull’equatore che dover seguire un parallelo qualunque.

Se volete seguire il filone… vi segnalo anche il GIOCO DEL MAPPAMONDO presente su questo blog.

Caccia ai personaggi

Autore: maestro Luca Randazzo

In classe cerco di seguire, a modo mio, le indicazioni del Writing and Reading Workshop, per il quale rimando al sito specifico. Alcune attività di attivazione si prestano poi a rimanere a disposizione nel piano di lavoro individualizzato, per chi avesse bisogno di rinforzare il meccanismo proposto.

Pieter Bruegel il Vecchio – Lotta tra Carnevale e Quaresima

Questo gioco è piaciuto molto quando l’ho usato come attivazione e molti/e bambini/e nella settimana successiva l’hanno usato a coppie in maniera autonoma nel piano di lavoro.

Sicuramente tutti voi avete presente i quadri di Pieter Bruegel il Vecchio. Uno lo trovate qui sopra. Sono immagini fiamminghe del Cinquecento. A me hanno sempre affascinato per la dovizia di dettagli di vita quotidiana che contengono. Sono in effetti una fonte storica sulla vita quotidiana di quel periodo di valore inestimabile.

Tuttavia non è questo lo scopo con cui vengono utilizzati in questo gioco, bensì come stimolo a cercare relazioni e a immaginare dialoghi. Cosa si diranno il grasso signore sulla botte e il personaggio buffo che la spinge? E quello sul cornicione cosa starà facendo? La signora sulle scale lo esorterà a scendere prima che si faccia male?

Il gioco consiste nello scegliere, all’insaputa del compagno, due personaggi e scrivere un breve dialogo di 4 battute plausibile (ma anche buffo, grottesco, stravagante) che renda riconoscibili i personaggi. Il compagno deve indovinare chi sono i due che parlano… Il gioco è ovviamente reciproco. Entrambi i bambini scrivono ed entrambi indovinano.

Se questo quadro non vi ispira, cercatene in rete altri di Pieter Bruegel il Vecchio… sono tutti diversi, ma tutti sullo stesso stile. Ovviamente non ci sono diritti di copyright sulle immagini: l’autore è deceduto 400 anni fa!

Ma quante chiacchiere

Autore: maestro Luca Randazzo

In classe cerco di seguire, a modo mio, le indicazioni del Writing and Reading Workshop, per il quale rimando al sito specifico. Alcune attività di attivazione si prestano poi a rimanere a disposizione nel piano di lavoro individualizzato, per chi avesse bisogno di rinforzare il meccanismo proposto.

Questo è un altro lavoro di consolidamento della punteggiatura dei dialoghi: le virgolette e l’andata a capo principalmente. Si gioca in due. Ogni bambino finge di essere un personaggio. Si recita il dialogo che si trova senza punteggiatura sulla scheda e si riscrive in modo corretto. Sul retro si trova il controllo. Per renderlo più accattivante io ho incollato le strisce su dei cartoncini colorati.

Questo lavoro permette anche, in modo indiretto, di immaginare il contesto in cui si svolge la scena. Di fatto diventa quindi anche un lavoro di comprensione della lettura…

Il lavoro si può anche portare a termine da soli, ma è sicuramente meno divertente. Per lavorare da soli è meglio uno strumento come Il microfono, che trovate sempre su questo blog.

Poiché le strisce sono solo 8, sarebbe gradito che qualcuno ne producesse almeno altrettante, variando i contesti e i personaggi. Scrivetemi tramite il blog se volete collaborare.

Il microfono

Autore: maestro Luca Randazzo

In classe cerco di seguire, a modo mio, le indicazioni del Writing and Reading Workshop, per il quale rimando al sito specifico. Alcune attività di attivazione si prestano poi a rimanere a disposizione nel piano di lavoro individualizzato, per chi avesse bisogno di rinforzare il meccanismo proposto.

Questo esercizio serve proprio a rendere automatica l’apertura del microfono (virgolette aperte) e la sua chiusura a fine discorso diretto (virgolette chiuse) ogni volta che si vuole far parlare un personaggio. Inoltre, essendo le vignette scritte in maiuscolo, impone anche di riflettere sull’uso della lettera maiuscola a inizio frase e dopo il punto.

L’esercizio è ottenuto incollando delle vignette con due personaggi che parlano su un cartoncino e riportando sul retro la trascrizione narrativa del dialogo rappresentato.

Le immagini dei file scaricabile in fondo a questo articolo sono scansioni di un vecchio fumetto di Topolino del 1991, pertanto ancora soggette al copyright della Mondadori, allora proprietaria del marchio. Tra l’altro le scansioni sono in bianco e nero e di qualità non sempre ottima. Vi invitiamo quindi a trovare voi stessi un fumetto ritagliabile e riprodurre lo strumento seguendo solo il consiglio del prototipo.

Se volete un esercizio simile, a da fare in coppia, guardate questo: Ma quante chiacchiere.

Trova verbi

Autore: maestro Luca Randazzo

Questo strumento non è altro che un meccanico esercizio di analisi grammaticale focalizzato sul verbo. Inutile dire che prima di proporre esercizi di questo tipo consiglio di giocare con i verbi, magari alla maniera della grammatica valenziale, vale a dire con un po’ di teatro.

Ad ogni modo, l’esercizio serve.

Ovviamente risulta più immediato trovare i verbi semplici che quelli composti. Tuttavia, soprattutto per l’utilizzo corretto dell’ausiliare avere, e con il conseguente uso della lettera H, bisogna che i bambini e le bambine si esercitino a riconoscere anche il passato prossimo…

Ho quindi creato questi semplici esercizi autocorrettivi. Io faccio copiare la frase sul quaderno e sottolineare il verbo prima di controllare sul retro del foglietto. Mi pare che la scrittura fissi meglio la comprensione, in questo caso.

Volendo si può usare anche con una molletta e il verbo all’infinito detto voce.

Se qualche collega volesse inventarne delle altre, in modo da avere dei barattoli più voluminosi, scrivetemi tramite il sito che vi mando il file editabile da modificare.

Un puzzle al giorno

Ideatrice: Rita Di Ianni


Si tratta di una tavola quadrata, con caselle colorate. Da una parte ci sono i mesi (da gennaio a dicembre), dall’altra i giorni (dal 1 al 31). Ogni giorno, dobbiamo incastrare i pezzi del puzzle in modo da riempire tutte le caselle, tranne due: quelle che indicano la data del giorno.


Ad esempio, il 23 aprile abbiamo trovato una combinazione di pezzi che lasciava libere solo la casella “23” e quella “aprile”. Ogni giorno è una sfida nuova, perché la forma da creare cambia sempre.

Il gioco è molto conosciuto, ho pensato di costruirne una versione per il nostro strumentario. I bambini possono anche divertirsi a colorare i pezzi del puzzle.

Se vi va di provarlo, online si trovano pagine con le soluzioni per ogni giorno dell’anno. Ve ne lascio una qui: https://keiichiw.github.io/a-puzzle-a-day-solver/.

I giochi del nostro strumentario nascono così: osserviamo, prendiamo spunto e reinventiamo. Siamo artigiani: trasformiamo idee in strumenti! Se avete giochi matematici che vorreste vedere adattati al piano di lavoro, scriveteci.

Stampare, plastificare e ritagliare.

Le carte delle divisioni a mente

Autrice: maestra (Emi)Lia Venturato

Carte per esercitarsi con tutte le divisioni che le tabelline ci permettono

Dopo aver lavorato sul concetto di divisione con vari sistemi, tra cui la Macchina del Signor Diviso, ci siamo trovati nella necessità di allenarci un po’ per mettere alla prova la conoscenza delle tabelline. Ogni bambino lavorava a modo proprio, a memoria, con la tavola pitagorica, con lo strumento del metodo analogico, con la Macchina del Signor Diviso o altro.

Il gioco si presta ad essere usato in modo individuale (come allenamento personale), in coppia o in piccolo gruppo. Le operazioni possono essere scritte, via via, sul quaderno oppure essere solo svolte verbalmente.

Ogni bambina/o, al proprio turno, guarda la carta sopra al mazzo e svolge mentalmente la divisione. Poi controlla dietro. Se ha detto giusto la carta è sua, altrimenti viene messa in fondo al mazzo.

Da quanto le ho portate in classe praticamente tutti ci si sono esercitati. Siccome sono tante possono anche prenderne un po’ per gruppo e poi scambiarsele. Li ho visti giocare con le divisioni facendo tantissimi calcoli in poco tempo e divertendosi anche.

Si tratta di un gioco molto semplice (potrei dire, onestamente, banale) e di facile realizzazione. La cosa più complicata è preparare le carte con tutti i numeri entro la tabellina (ossia tutti i numeri da 1 a 20 per la tabellina del 2, tutti quelli da 1 a 30 per quella del 3, e così via). Questo lavoro l’ho fatto io… a voi scaricarlo e utilizzarlo liberamente. La licenza è sempre Creative Commons BY-NC-SA 4.0

File con le carte da stampare

La notazione del resto è quella spiegata nel post sulla macchina del Signor Diviso.

Per realizzare le carte ho stampato su fogli verdi le divisioni e su fogli bianchi l’autocorrezione, poi ho attaccato i fogli sui due lati di uno stesso cartoncino e ho ritagliato le carte. Non ho plastificato… perché sono 440 carte. Con il cartoncino funzionano bene.