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Rebus musicali

Autrici e autori: bambine e bambini della 4C della Primaria Oltrera di Pontedera (a.s. 2023-24) con l’aiuto della maestra (Emi)Lia Venturato e di Roberta Fantozzi

Imparare il nome delle note giocando

La collaborazione con Roberta Fantozzi (Filarmonica ‘Volere è Potere’ di Pontedera) continua e ci ha portato a realizzare un nuovo piccolo strumento per il piano di lavoro.

Roberta ha portato a scuola i rebus musicali e ha stimolato i bambini ad inventarne di propri.

Questa volta il mio ‘merito’ è stato solo quello di pensare a trasformare i rebus in uno strumento riutilizzabile e condivisibile, passando allo scanner, stampando, plastificando, scrivendo le istruzioni, ecc.

Il grazie più grande, quindi, va alle bambine e ai bambini che hanno inventato i rebus e li hanno preparati, contenti di poterli condividere con altre persone, anche tramite questo sito.

Lo strumento si può scaricare da qui.

Sviluppo dei Rebus Musicali

Ovviamente ogni classe che gioca con questi rebus può poi provare a crearne di propri, aumentando il numero di rebus disponibili.

Facendo click qui potrete scaricare il file con i pentagrammi e gli spazi per la soluzione sul retro.

Timbuktu

Autrice: maestra (Emi)Lia Venturato

Per imparare a scrivere e leggere ritmi musicali ma anche a frazionare il tempo

Durante un progetto di musica con l’esperta (Roberta Fantozzi della Filarmonica Volere è Potere di Pontedera)  abbiamo cominciato a lavorare in classe sul ritmo, usando la voce e le parti del nostro corpo.

Roberta ha presentato 4 simboli, legandoli tra loro con una storia che ha raccontato ai bambini. Questi simboli erano dei personaggi ed avevano un nome: pa, ti-ti, te-che-te-che e sch. Durante la lezione, svolta con i simboli ingranditi che i bambini erano liberi di affiancare in quartetti (per raggiungere la battuta di 4/4), ognuno ha provato a fare il compositore e poi il direttore d’orchestra, dirigendo i propri compagni nell’esecuzione.

Nella mia mente è nata immediatamente l’idea di costruire qualcosa per il piano di lavoro; uno strumento che permettesse ai bambini di sbizzarrirsi e confrontarsi con questa attività in autonomia. Roberta ha pronunciato la frase che ci voleva: ‘bambini, se volete potete anche disegnarvi i simboli e giocarci quando vi piace’.

Ecco che nella mia testa si è presentato il semplicissimo strumento a cui poi, con l’aiuto di Alberto, avrei dato il nome di Timbuktù.

Si gioca in coppia o piccolo gruppo. Una persona compone il proprio ritmo, costituito da una battuta o da più battute. L’altra/gli altri leggono la composizione e la riproducono con la voce, chiamando i simboli con i loro nomi e facendo proprio il ritmo.  Quando si sentono sicuri, provano a riprodurla con il corpo o con semplici strumenti musicali. La fase della voce può essere saltata nel caso in cui si lavori con bambini che hanno difficoltà o imbarazzo a cantare e, magari, preferiscono e possono eseguire direttamente il ritmo in modo strumentale.

Nel periodo in cui abbiamo fatto questo lavoro, stavamo affrontando le frazioni e ci stavamo anche interrogando su come si potesse frazionare il tempo. Oltre a parlare di orologi, ore, minuti, secondi e via di seguito… ci siamo dati al lavoro sulle frazioni in musica, scoprendo i quarti, gli ottavi e i sedicesimi musicali.

Trovate qui il file per costruire lo strumento.